Alla scoperta dell’Appia Antica
Se volete provare l’emozione di una suggestiva passeggiata romana, la Via Appia è tra i più romantici itinerari di Roma da percorrere a piedi, ma anche in bicicletta se preferite (noleggiabile sul posto).
E’ proprio il caso di dire che camminare sulla Via Appia è come “calpestare la storia”, perché è una tra le più antiche strade del mondo; su questo percorso si sono succedute innumerevoli battaglie e guerre, una tra tutte quella combattuta tra l’esercito romano e gli schiavi ribelli nella sanguinosa sommossa di Spartaco, che terminerà con la crocefissione di 6000 ribelli, nel tratto Roma-Capua. Siamo tra il 73 e il 71 a.C.
Appia Antica: luoghi da visitare
Anticamente l’ingresso nella città era segnato da Porta San Sebastiano (chiamata anche Porta Appia) al cui interno si erge il Museo delle Mura dove potete percorrere la storia della costruzione delle Mura Aureliane. A circa 600 metri da Porta San Sebastiano, vi attende la chiesa di “Quo Vadis” che è situata nel punto in cui San Pietro incontra Gesù, prima di fuggire da Roma dove erano iniziate le persecuzioni. Lungo tutta la strada, il verde la fa da padrone; infatti da Porta San Sebastiano si estende per più di 3000 ettari il Parco Regionale dell’Appia Antica , oltre alla Valle della Caffarella e all’area degli Acquedotti.
Sulla destra, in via Ardeatina, incontrerete le famose Fosse Ardeatine, le cave dell’eccidio di più di 300 prigionieri, nel 1944, per mano delle truppe tedesche.
Se volete proseguire sulla Via Appia invece, andrete incontro prima alle Catacombe di San Callisto, un complesso cimiteriale tra i più antichi del luogo, poi a quelle di S. Sebastiano e la sua Basilica, dove secondo la tradizione furono temporaneamente custoditi, durante le persecuzioni, le salme degli apostoli Pietro e Paolo.
Se amate le ville, vi consigliamo di non perdere l’antica Villa di Massenzio, un complesso archeologico costituito da tre edifici: il palazzo, il circo ed il mausoleo dinastico, creati per celebrare l’Imperatore Massenzio. All’interno del Circo di Massenzio si erge il mausoleo di Romolo, il figlio dell’Imperatore, conosciuto come “Tomba di Romolo”. Il sito è aperto al pubblico e quindi visitabile.
Altra villa che vi esortiamo a visitare è Villa dei Quintili, la più grande villa periferica romana, situata nella zona in cui, secondo la tradizione, si è svolto il combattimento tra Orazi e Curiazi.
Un “ponte” lungo 500km
L’ingegno di Appio Claudio Cieco lo porta alla costruzione della Via Appia nel 312 a.C. per facilitare il passaggio delle truppe romane verso Capua. La via Appia iniziava da Porta Capena e collegava l’Urbe a Capua, passando per Ariccia, Terracina, Formia, Minturno e Mondragone. Si interrompeva all’altezza di Terracina con un canale navigabile di 19 miglia.
Solo molto tempo dopo fu estesa fino a Brindisi, fornendo un collegamento diretto tra Roma e Oriente, Egitto e Grecia.
Attraversando questa via, camminerete su quella che nel lontano I Secolo d.C. è stata definita da un illustre poeta come Stazio, la “Regina Viarum”, la Regina delle strade.
Anche Orazio, il celebre poeta lucano, durante il viaggio da Roma verso Brindisi (in veste di accompagnatore di Mecenate), riporterà nella V Satira del Primo Libro dei suoi Sermones una serie di racconti appassionanti su quanto avvenuto attraversando le 360 miglia sulla Via Appia, verso Brindisi: le condizioni precarie in cui si stava affrontando quel viaggio, ma anche la comicità di alcuni aneddoti, tra cui un riferimento a delle fastidiose zanzare che allora popolavano le paludi Pontine. Le bonifiche avvennero solo successivamente con Traiano.
Nel 268 a.C. l’Appia viene prolungata fino a Benevento.
Lungo la Via Appia, immergetevi nell’atmosfera antica dell’Impero Romano, immaginate di essere uno dei tanti viaggiatori che all’epoca percorsero quella strada per raggiungere un luogo lontano, carichi di speranze e motivazioni. La strada che le vostre scarpe calpesteranno, un tempo era una pavimentazione in basolato (che riuscirete a vedere nei tratti più antichi giunti fino ad oggi), il cui nome ha origine dal materiale da cui è composto: basalto vulcanico, per la cui grande cura e conservazione, destava stupore ed ammirazione da ogni dove.
Quei magnifici monumenti funebri che incontrerete lungo i marciapiedi servivano soprattutto a distrarre i viaggiatori dalla noia del cammino, concentrando la loro attenzione su altro.
L’itinerario non mancava di offrire luoghi di ristoro come osterie, alberghi, gestiti in maniera impeccabile dai “curatores” i quali si occupavano di ospitare e “accudire” i viaggiatori stanchi, per far sì che riacquisissero le forze per rimettersi in cammino.
Purtroppo tra il IX e il X secolo il sistema monumentale viene intaccato dall’azione dell’uomo e del tempo, fino a trasformare l’Appia in una cava di materie prime, tra cui quelli per la produzione della calce.
Dal secolo successivo in poi, tutto il Patrimonio di San Pietro inizia a lasciare le proprietà alle famiglie dei baroni romani; i Conti di Tuscolo trasformano il sepolcro di Cecilia Metella, figlia di un importante console romano, in una fortezza e nel 1300 Bonifacio VIII Caetani lo cede alla sua famiglia: intorno a questa maestosa struttura sorge un borgo fortificato. In seguito ai dazi sulle merci e sui viaggiatori imposti dai Caetani, nasce la necessità di un percorso alternativo: nasce così l’Appia Nuova da Porta San Giovanni.
L’Appia Antica…anche Riserva Naturale
Considerato, per tutti questi motivi, un sito di interesse storico, il 10 novembre del 1988 viene istituita un’area protetta, con lo scopo di tutelare queste ricchezze storiche ed architettoniche: nasce così il Parco Regionale dell’Appia Antica che si estende per circa 3400 ettari, lungo i comuni di Roma, Ciampino e Marino.
Raggiungere l’Appia Antica dal Casale
Se volete “calpestare la storia” racchiusa lungo l’Appia Antica, dovete percorrere circa 25 km dal Casale di Tormaggiore.
Vi suggeriamo di noleggiare un’auto (possiamo aiutarvi noi a contattare il noleggiatore) oppure possiamo organizzarvi una visita guidata, comprensiva del trasporto fino all’Appia Antica.
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